Era tempo di andare a Otricoli e cercare tracce di Maria Di Filippo.
Alla mail che avevo inviato all'ufficio anagrafe, mi risposero dicendo che era necessario avere le generalità complete della persona da ricercare, "o almeno il nome, cognome e anno di nascita". Nessun accenno a normative che avrebbero potuto impedire la mia ricerca. Mi resi conto che era necessario andare di persona. Continuavo a immaginare di dover convincere impiegati riluttanti con il codice penale sottobraccio oppure un vecchio parroco pieno di cristiana carità che avrebbe accettato di mostrarmi i suoi registri solo in cambio di una sincera conversione.

Otricoli sorge sulla sommità di una collina che domina una valle attraversata dal Tevere e dalla antica via Flaminia. Il centro storico, racchiuso dalle mura, conserva testimonianze di epoche diverse, palazzi costruiti con le pietre delle antiche Terme Romane che si trovano nei pressi del fiume, lungo il percorso originale della via Flaminia. Sul Tevere i Romani costruirono un porto fluviale che serviva per il trasporto dell'olio e di altri prodotti agricoli. "Ocriculum" ebbe così modo di svilupparsi e divenire un luogo ricco ed operoso in armonia con una natura dolce e generosa. Ai giorni nostri il paese, in provincia di Terni, conserva gelosamente la sua storia, promuove eventi per raccontarla a quanti desiderano immergersi nell'atmosfera delle "Giornate Medioevali", un lungo fine settimana tra Poggio di Mezzo e Otricoli con le strade illuminate dalle fiammelle poste nei portalampade che ornano tutto il centro storico. Era pomeriggio quando siamo arrivati, abbiamo percorso la strada che collega le due porte di ingresso al paese adocchiando la chiesa di Santa Maria Assunta sulla piazza principale. Siamo poi passati davanti agli uffici comunali posti nei pressi dell'imponente struttura della porta principale. Proprio di fianco c'era l'ingresso ad un palazzo che risale al milleseicento il cui proprietario ci ha invitato a passare attraverso il giardino rigoglioso fino al palazzo vero e proprio che aveva quasi l'aspetto di un piccolo borgo. Gli uffici del Comune erano ovviamente chiusi e fino all'indomani non avrei potuto fare altro che godermi quei vicoli ed osservare quello che era il paese dove era nata la mia vera nonna. Entrai in un piccolo negozio che era allo stesso tempo un bar e un emporio, volevo chiedere informazioni sulla chiesa, sapere se il Parroco era reperibile, mi era venuto in mente che avrei potuto cominciare da lui la mia ricerca. Attesi qualche istante e poi senza pensarci troppo chiesi alla persona che serviva al banco se in paese ci fossero dei Di Filippo. - Cerco la famiglia di mia nonna - gli spiegai. Una donna presente nel locale mi guardò e disse che il nonno di suo marito era un Di Filippo. Mi misi a sedere e gli spiegai a grandi linee gli eventi che mi avevano portato a Otricoli. Uscimmo dal locale, a pochi metri viveva Elia, sorella del marito. Scese a incontrarmi e mi spiegò che suo nonno si chiamava Ferdinando. Nicola, il padre di Maria, era uno dei fratelli ma non aveva vissuto a lungo a Otricoli, si era trasferito a Magliano Sabina. Solo i discendenti di Ferdinando avevano continuato a vivere in paese. Elia era sorpresa e divertita da quell'incontro, non c'era timore o diffidenza. Mi disse che avrebbe chiamato una sua cugina che viveva a Roma e che sicuramente conosceva dettagli sulla famiglia di Nicola. Al cimitero del paese, nella parte storica, trovammo la tomba di Ferdinando e sua moglie Maria De Angelis, i nonni di Elia. C'erano altre tombe, persone che probabilmente discendevano dai cinque fratelli Di Filippo: Carmine nato nel 1870, forse un fratello, poi la generazione successiva, Giovanni nato nel 1900, Egisto, nel 1902, ma nessuna riportava il nome di Maria o Nicola.
Il giorno successivo eravamo pronti per il passo decisivo. Nel piccolo ufficio al piano terreno una signora ascoltò il mio breve racconto e non ebbe nulla da obiettare. Disse che la persona che aveva risposto alla mia mail non era in servizio e uscì pregandoci di attendere qualche minuto. Tornò con tre grandi registri, ognuno aveva l'anno di riferimento scritto sulla copertina di cartone rigido. Ogni registro aveva un indice ordinato per cognome e dopo aver consultato quello del 1901, trovammo la registrazione della nascita di Maria Di Filippo in quello del 1902. Maria era nata il sedici novembre millenovecentodue da Nicola e Nobilia Binnella, di lato le annotazioni riportavano il matrimonio con Gaetano Palumbo nel 1922 e la sua morte a Napoli nel 1979.



L'anno millenovecentodue, addì Diciotto di Novembre a ore antimeridiane Dieci e minuti quindici nella Casa Comunale.
Avanti di me Papi Giovanni Consigliere Anziano in mancanza del Sindaco
Uffiziale dello Stato Civile del Comune di Otricoli è comparso Di Filippo Niccola di anni Quarantatre, Campagnolo, domiciliato in Otricoli, il quale mi ha dichiarato che alle ore pomeridiane Nove e minuti (nessuna iscrizione), del dì Sedici del corrente mese, nella casa posta in Via Borgo al numero Dieci, da Binnella Nobilia sua moglie campagnola seco lui convivente è nato un bambino di sesso femminile che mi presenta, e a cui da il nome di Maria.
A quanto sopra e a questo atto sono stati presenti quali testimoni Carlo Del Sole, di anni Quarantatre, campagnolo e Domenico Palozzi di anni Quarantaquattro, Possidente, entrambi residenti in questo comune
Letto il presente atto agli intervenuti l'hanno con me sottoscritto.
Di Filippo nicola
Carlo Del Sole Teste
Domenico Palozzi Teste
L'Ufficiale Giovanni Papi (firma illeggibile).

Annotazioni laterali:
Numero 57
Di Filippo Maria
Di Filippo Maria nel giorno Sei Giugno millenoventoventidue ha celebrato matrimonio con Palumbo Gaetano nel Comune di Roma, il cui atto fu iscritto nel relativo registro di matrimonio al No 1299
L'Ufficiale (firma illeggibile).

DI FILIPPO MARIA è morto in NAPOLI il 8.05.79 (Atto di morte del Comune di NAPOLI Anno 1979 Parte II Serie B N. 29)
Otricoli, il 4 MAG 1979
L'Ufficiale dello Stato Civile
(firma illeggibile)

Nota: la punteggiatura e le maiuscole sono state riportate come nell'originale.