Ciao Giuseppe,
Al mio ritorno da Milano riprenderò con calma tutte le foto e i negativi che ho di Maurizio e di Lulù e scannerizzerò tutto il possibile, prendendo il tempo di ritoccare polveri e graffi con Adobe Photoshop.
Evidentemente, ti spedirò un CD. Oppure, secondo la capacità del tuo mailbox, te le manderò per pacchetti via mail.
Volevo qui ritrascriverti delle frasi che mi trottano nella testa da ieri: sono tratte dal romanzo "Sostanza M" di Philip K. Dick.
Sostanza Morte è una nuova droga sintetica del futuro, totale. Il romanzo è un tremendo resoconto dei mondi che crea.
Io ce l'ho in francese, ma penso che sia tradotto in italiano.
Nell'ultima pagina, nella 'Nota dell'autore', Philip Dick scrive :
'Questo romanzo si proponeva di parlare di certe persone che dovettero subire un castigo completamente sproporzionato rispetto ai loro errori. Volevano passare del buon tempo, ma assomigliavano ai bambini che giocano in mezzo alla strada; vedevano i loro compagni sparire uno dopo l'altro -schiacciati, mutilati, distrutti- ma continuavano lo stesso a giocare. Siamo stati tutti molto felici, veramente, passandocela cool lontano dalla sfera del lavoro - ma tutto questo fu così corto... la punizione che seguì fu così terribile che oltrepassava l'intendimento : persino quando ne eravamo testimoni, non riuscivamo a crederci.
...
Sono stato anch'io uno di quei bambini che giocano in mezzo alla strada; ero come loro
...
L'abuso di droghe non è una malattia : è una decisione, come la decisione di attraversare la strada davanti ad un'auto che arriva a tutta velocità. Questo non si chiama malattia, ma errore di giudizio. E quando un certo numero di persone ci si mette, diventa uno stile di vita, il cui motto, in questo caso, sarebbe 'Sii felice ora perchè domani sarai morto'. Solo che la morte comincia a rodervi quasi subito, e la felicità non è più che un ricordo. Si tratta di un'accelerazione, un'intensificazione della vita come è ordinariamente vissuta. Questa esistenza non differisce dal vostro stile di vita personale; semplicemente va più veloce. Tutto succede in qualche giorno, in qualche settimana, in qualche mese invece che in qualche anno.
... 
Questo romanzo non propone nessuna morale; non è borghese; non pretende che i suoi eroi hanno avuto torto di giocare invece di lavorar duro. Se ci fu un "peccato", fu che queste persone volevano continuare eternamente a passare del buon tempo. Sono stati puniti per questo. Ma, lo ripeto, il castigo fu smisurato. Preferisco considerare la cosa in un modo da 'tragedia greca' : una Nemesi non sotto forma di destino, perchè chiunque di noi avrebbe potuto decidere di smettere di giocare in mezzo alla strada, ma una Nemesi terrificante che si accanì su quelli che volevano continuare a giocare.
...
Li amavo tutti. Ecco la loro lista. Abitano nel mio spirito, e il nemico non sarà mai perdonato.
(segue una lunga lista di nomi di amici di Philip Dick). 

Ognuno ha la sua lista. Ecco la mia...

Tiziana psicosi e suicidio
Paolo overdose
Fulvia cecità e suicidio per overdose
Raffaele ucciso in Afghanistan
Emanuela overdose
Bruno  incidente d'auto
Rashid  psicosi permanente
Lulù  AIDS
Fabrizio AIDS
Marina cirrosi e suicidio
Giuseppe AIDS
Danilo incidente d'auto
Amir cirrosi e overdose
Maurizio cirrosi e complicazioni polmonari

In memoriam. Possano continuare a giocare, tutti, in qualche altro modo, e possano essere felici.'

Daniel Bortolan - Riflessioni - 11 marzo 2008